Per Alain van Havre, capo designer di Ethnicraft, l'ispirazione è tutto. Durante i 20 anni di collaborazione con l'azienda, ha influenzato pesantemente l'identità del design del marchio: "Voglio che i mobili Ethnicraft stupiscano le persone ogni singolo giorno. Perché se sei in grado di trascendere l'aspetto puramente funzionale ed evocare un'emozione, le persone possono costruire un rapporto con il loro oggetto ed esserne felici per molto, molto tempo. Questo è l'obiettivo finale."
Profondamente legato al suo ambiente e appassionato di materiali naturali, ha sviluppato una competenza eccezionale nella lavorazione del legno.
Nel corso degli anni,
ha creato un suo proprio linguaggio formale, tradotto nella collezione Bok. Ritiene che affinché una persona possa connettersi con un progetto, è importante
avvicinarla alla natura: "Forme più umane, più naturali, più vicine al nostro ambiente, forme che ci sono familiari." Egli descrive in questo modo il suo lavoro.
"Forme più umane, più naturali, più vicine al nostro
ambiente, forme che ci sono familiari."
Per lui, la funzionalità del design non deve prevalere sulla creatività. Prendiamo ad esempio questo edificio che egli ammira tanto, il Westrand a Dilbeek, in Belgio. È un edificio brutalista del 1968, opera dell'architetto fiammingo Alfons Hoppenbrouwers. Realizzato per lo più in calcestruzzo grezzo, è caratterizzato da forme lineari e curve che lo rendono un pezzo di architettura di grande interesse. "Se si dovesse guardare al design da un punto di vista puramente razionale, in questo caso l'edificio ha la funzione di centro culturale, non si arriverebbe mai a questo tipo di risultati sorprendenti", spiega Alain.
Creare la bellezza a partire dalla complessità è un altro principio alla base della sua ispirazione. Un esempio del design ben studiato di Alain è la credenza Graphic. Cita il Weisman Art Museum di Frank Gehry, il cui talento nel trovare l'ordine nel caos lo ha ispirato nella progettazione della collezione Graphic. "È partito dal caos, ma dopo uno studio approfondito delle forme, è diventato una composizione visivamente seducente."
Dalle linee Bok a Graphic e tutto il resto, è ovvio che la sperimentazione della composizione è un tema comune nel lavoro di Alain. Come egli stesso dice,
si tratta di aggiungere movimento alla superficie. "Mi piace essere sempre in movimento", afferma. "Andare in bicicletta, fare kite, sciare, o guidare la macchina, queste cose mi danno energia. Sono dipendente dalla libertà di movimento in generale ed è per questo che sfuggo alla staticità anche nei miei progetti."